> > Abruzzo, scossa di terremoto di magnitudo 3.7

Abruzzo, scossa di terremoto di magnitudo 3.7

terremoto

Stamattina è stata registrato, al largo delle coste dell'Abruzzo, un sisma di magnitudo 3.7. Non ci sono stati danni, ma è un fenomeno ricorrente.

L’Abruzzo torna a tremare

L‘Abruzzo torna a tremare. Stamattina, alle ore 6,33 è stata registrata una scossa di terremoto nell’Adriatico centro-meridionale. Nello scorso mese erano già stati notati altri fenomeni sismici analoghi nella zona.

Stando ai dati elaborati dai sismografi dell’INGV si è trattato di un sisma di magnitudo 3.7 sulla scala richter. L‘ipocentro dovrebbe trovarsi a 7 km di profondità. L’epicentro è stato individuato in mare aperto a circa 35-40 km dalle coste molisane e abruzzesi e appena 30 km dalle isole Tremiti. Il sisma è stato avvertito lungo i litorali adriatici tra Abruzzo, Molise e Puglia settentrionale, in particolar modo sulle coste molisane e nelle isole Tremiti stando alle diverse segnalazioni giunte in redazione. Segnalazioni anche da Vasto, Termoli, Ortona, Pescara. Fortunatamente non ci sono danni a persone o cose. Ma questo non deve far archiviare superficialmente il pericolo terremoto. Sarebbe un grave errore.

Un fenomeno ripetuto

Questa è solo l’ultima scossa, ne erano già state registrate alcune a luglio. Quando la terra è in movimento, non guarda in faccia a nessuno. Purtroppo, l’Abruzzo è spesso colpito da fenomeni sismici. Tutti noi abbiamo nella memoria il terribile terremoto dell’aprile 2009 che ha colpito l’Aquila. All’ora ci furono 309 morti e 1600 feriti. Le scosse erano iniziate già a dicembre dell’anno prima. Ci sono stati due brutti precedenti: già nel 1461 e nel 1703 la zona era stata colpita in maniera devastante. Tra questi terremoti abruzzesi ci sono all’incirca trecento anni di distanza.

Quindi bisogna assolutamente valutare con attenzione questi sismi che si stanno verificando. Si deve cercare di prevederne le conseguenze, per poter essere pronti a qualsiasi evenienza. O almeno ci si deve provare. Non basta, però, solo il lavoro degli studiosi ed esperti. Lo Stato deve collaborare attivamente, perché in queste zone più a rischio terremoto servono infrastrutture adatte. I danni e i morti sarebbero minori. E ricostruire ciò che è stato distrutto, oltre ad essere straziante, è lento e difficile.

terremoto

Il terremoto e l’Italia

Ormai si sa che l’Italia è una zona sismica, una terra tormentata. Anzi, in questo detiene il primato europeo. Ancora adesso, si registrano scosse nel centro della penisola, che tra il 2016 e 2017 è stato martoriato e torturato da tremende scosse che hanno sconvolto e spezzato centinaia di vite e progetti. Ma non ci si abitua mai abbastanza a questi disastri. Nel 1908 un terremoto a Messina e Reggio Calabria spezzò la vita di ben 100.000 persone. È stato il più disastroso di sempre in Italia. Nel 1783 invece, nello stesso posto, ne morirono la metà. Anche Irpinia e Basilicata conobbe due disastrosi terremoti, uno nel 1694 (60.000 morti) ed uno nel 1980 (2.914 deceduti).